Cos'è il VB? Nel 1957 Skinner pubblica il libro Verbal Behavior, che presenta un’analisi in termini funzionali del linguaggio definito come «comportamento operante rinforzato attraverso la mediazione di un’altra persona o persone, indipendente dal modo o forma».
Che cosa distingue una relazione verbale da una non verbale? Skinner (1957), ricorrendo al modello della contingenza a tre termini (antecedente - risposta conseguenza), identifica tale caratteristica nella topografia con la quale le conseguenze si presentano all’interno di un operante verbale: tali conseguenze sono mediate da un ascoltatore.
Skinner (1957) definisce la relazione verbale come una classe di eventi definibile sulla base di tre criteri:
- a) una risposta emessa da un individuo (parlante);
- b) la conseguenza mediata dal comportamento di un altro individuo (ascoltatore);
- c) la comunità verbale cui appartengono parlante e ascoltatore, che ha modellato il comportamento verbale e non verbale di quest’ultimo perché possa rispondere adeguatamente, cioè fornire le opportune conseguenze, agli stimoli prodotti da colui che parla.
In qualche modo gli stimoli verbali arrivano a sostituire quelli non verbali e viceversa: basta, ad esempio, pensare all’intercambiabilità fra il semaforo rosso, il gesto di alt e la parola ALT. Tutto ciò implica che lo stimolo verbale possa entrare a far parte anche di relazioni arbitrarie complesse del tipo:
stimolo verbale ↔ stimolo non verbale ↔ risposta ↔ conseguenza
che vengono mantenute dalla comunità verbale cui chi ascolta e chi parla appartengono.
Chase e Danforth (1991) hanno, per questo, aggiunto una quarta caratteristica alla definizione di Skinner (1957): l’apprendimento del comportamento di ascoltatore implica l’apprendimento di relazioni arbitrarie fra stimoli. Gli operanti verbali identificati da Skinner sono: ecoico, mand, tact, intraverbale e autoclitico. Tutti gli operanti verbali richiedono un training specifico in quanto hanno funzioni indipendenti.
TRATTO DA: Moderato, P. Copelli, C. (2010). L'Analisi comportamentale applicata (ABA): metodi e procedure. Autismo e disturbi dello sviluppo, 2-8.